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Se, passeggiando per Firenze, poniamo un po’ di attenzione, ci accorgiamo che possiamo trovare tabernacoli o immagini sacre con una frequenza a dir poco sorprendente. Ricchi di valenza storica, artistica e spirituale, i tabernacoli ancora oggi connotano i

Se, passeggiando per Firenze, poniamo un po’ di attenzione, ci accorgiamo che possiamo trovare tabernacoli o immagini sacre con una frequenza a dir poco sorprendente. Ricchi di valenza storica, artistica e spirituale, i tabernacoli ancora oggi connotano in modo eccezionalmente ampio il tessuto urbano fiorentino: sono collocati non solo in punti focali del sistema viario – crocicchi, piazze, imbocchi delle grandi direttrici , ma anche sulle facciate delle case. Sono preziosa testimonianza di una pietà popolare che al tabernacolo affidava la protezione delle famiglie dalle malattie, dagli accidenti, dagli agguati, dagli assalti e dalle sventure, o più semplicemente era memoria di un evento più o meno miracoloso. Oggi i tabernacoli, che spesso presentano strutture architettoniche imponenti e di grande pregio, sono un prezioso patrimonio da salvaguardare e da difendere non solo dall’inevitabile usura del tempo, ma anche dalle molteplici insidie dell’epoca attuale prima fra tutte l’inquinamento atmosferico. Ed è in quest’ottica di salvaguardia, decoro e riscoperta dei tabernacoli che si inserisce il libro Sulle tracce dei tabernacoli restaurati. Storia e curiosità fiorentine, curato da Doretta Ermini e Chiara Sestini (edizioni Polistampa, pagine 208, euro 14). Un’agile guida a quarantuno opere restaurate, riportate all’antica bellezza grazie all’attività svolta dal «Comitato per il restauro e il decoro dei tabernacoli», organo fondato diciotto anni fa e al quale aderiscono forze di volontariato, istituzioni pubbliche, autorità religiose e istituti di restauro.
Un viaggio per le strade fiorentine alla riscoperta di tabernacoli che spesso sono dei veri e propri capolavori d’arte realizzati da pittori importanti come Matteo Rosselli, Bernardino Poccetti, Giovanni da san Giovanni, Franciabigio, Bicci di Lorenzo, Gargiolli, fino ai moderni Ottone Rosai, Luigi Luparini, Ermanno Toschi.
Le singole schede delle opere, oltre a dare indicazioni precise sulla struttura architettonica, l’immagine raffigurata e le notizie sul restauro, si soffermano a fornire notizie sui luoghi e sulla vita quotidiana che si svolgeva intorno al tabernacolo, non senza qualche supposizione o pennellata di colore su una Firenze antica, operosa, fiera, dagli abitanti testardi e ingegnosi, faceti e permalosi pronti a far scherzi ma meno propensi a riceverne. Storie che si ripetono nei secoli sotto il lume di un tabernacolo, spesso l’unico a illuminare la notte.
In appendice sono stati aggiunti, oltreché un elenco tematico dei tabernacoli elencati per soggetto, dieci itinerari che aiutano il lettore a riscoprire non solo i quarantuno tabernacoli più recentemente restaurati, ma anche ben settanta edicole disseminate nel territorio fiorentino e restituite al proprio decoro nell’ultimo ventennio.
Data recensione: 14/03/2010
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Rossella Tarchi