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Del 1937, Teresa Minguzzi Gianuizzi ha una lunga storia. Nell’Associazione Sant’Ignazio, insegnante di inglese, responsabile di gruppi cattolici di formazione sulla Sacra Scrittura

Del 1937, Teresa Minguzzi Gianuizzi ha una lunga storia. Nell’Associazione Sant’Ignazio, insegnante di inglese, responsabile di gruppi cattolici di formazione sulla Sacra Scrittura, sposata, ha tre figli e tre nipoti. Tra i libri che ha pubblicato, Il Vangelo secondo la nonna, Le perle del Vangelo, Percorsi di luce, I ricordi del cuore. Questa volta si cimenta con uno dei Libri più belli della Bibbia, quello dei Salmi, con cui prega la Chiesa ogni giorno. Con tutta la saggezza e la purezza del cuore di una donna che ha avuto una lunga vita. Qualche versetto, sempre ben scelto, e poi preghiere e riflessioni in forma di poesia. Non che Teresa accampi pretese, ma la struttura delle riflessioni e certi accenti fanno proprio pensare a delle liriche meditative. Forse anche perché i Salmi stessi sono così poetici, e belli, che invogliano a una struttura simile. I salmi insomma, sono già poesia, e chi ne abbia fatto esperienza, sa che essi parlano al cuore dell’uomo anche quando la disperazione è totale, devastante. Perché partono dal cuore e ne raggiungono il profondo, facendoci sentire più vicini a Dio. Anche il grido di Gesù sulla croce «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», è un grido dei salmi (22/21). Nucleo emotivo della raccolta di riflessioni e preghiere, pur tra tanti risvolti e approfondimenti, è la solitudine davanti alla morte che si presume vicina (molte “poesie” parlano dell’eredità spirituale da lasciare ai discendenti) e la meditazione di fondo è la preghiera per combattere i mali interni, oltre che i nemici esterni. La raccolta è percorsa dal fremito consapevole di vivere gli ultimi anni e di essere forse presto al cospetto di Dio, e da canti di lode. C’è anche un commento alla Preghiera cristiana del mattino e all’Ave Maria. per esempio, poetico è il commento che si slarga al salmo 19 (18): «I cieli narrano la gloria di Dio, / e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento. / Il giorno al giorno ne affida il messaggio / e la notte alla notte ne trasmette notizia». Dal lungo commento trascriviamo qualche parola: «Come non stupirsi di fronte a tutto ciò? / Come non piegare le ginocchia, / in una chiara notte d’estate, / davanti lo splendore del firmamento, / vibrante di luci, lontane e vicine?» E poi: «L’arte trasmette l’immagine di Dio, sempre velata davanti all’occhio umano. / La musica stessa risveglia / sentimenti di stupore e di gratitudine». «Signore, tu ti manifesti anche / nella nobiltà dell’uomo e della donna, / le tue creature predilette»: Martin Luther King, Teresa di Calcutta, Massimiliano Kolbe. «La tua gloria si è manifestata / nella Croce del figlio». E al salmo 22 (21): «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» confida: «Signore, verso l’ora del tramonto, /sento sempre più viva la tua vicinanza / a rassicurare il mio cuore, che trema / al pensiero dell’ultimo addio alla vita». Il libro è arricchito dai delicati disegni di Caterina Gianuizzi Zampini.
Data recensione: 23/09/2015
Testata Giornalistica: L’Avvenire
Autore: Pierangela Rossi