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Renzo Manetti ne parla nel suo «Le Madonne del Parto» dove traccia la storia dei Girolamini.

Giovanni Boccaccio appartenne a una confraternita templare segreta. Lo afferma lo scrittore Renzo Manetti nel suo libro «Le Madonne del Parto» (Edizioni Polistampa, pp. 40, euro 7). Attraverso un’indagine documentaria l’autore ha ripercorso la storia dell’ordine monastico dei Girolamini.

La storia, appunto: il 18 marzo 1314 Jacques de Molay viene arso vivo su una delle isolette della Senna. Finisce così l’ultimo Gran Maestro templare e con lui l’ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, nato intorno al 1118, nella Gerusalemme conquistata dai crociati. Si chiamavano templari perché il Re di Gerusalemme Baldovino II li aveva autorizzati a vivere in un luogo considerato come parte dell’antico Tempio di Salomone. Ordine monastico-cavalleresco, ispirato alla spiritualità di Bernardo di Chiaravalle, conosce una diffusione consistente nelle nazioni cristiane. Manetti ha scritto un denso volumetto con tesi suggestive e che cerca di fondare su documenti e sulle immagini, «Le Madonne del Parto», che egli considera icone templari.
Data recensione: 24/03/2005
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Michele Brancale